Il Cai nasce a Mortara nel 1946 come sottosezione di Vigevano, dopo un anno diventa sezione autonoma
Bozza di Statuto del 1947
La Sezione di Mortara del Club Alpino Italiano ha scopo identico a quello indicato dallo Statuto del CAI: promuovere l’alpinismo in ogni sua manifestazione e la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente quelle italiane.
- Guglielmo Magnaghi, primo presidente
- Ottavio Gatti , primo segretario
Ho tanti bei ricordi legati al CAI di Mortara; ho cominciato a frequentare la sezione da bambina: mi portava mio padre; le riunioni allora si tenevano all’albergo Tre Re.
Enrica Saino
Articolo “La prima gita del Cai di Mortara”
Anno 1946. Come battesimo della neo-nata sottosezione del CAI Mortara il Consiglio organizzò una gita al Col d’Olen in due giorni con salita al Corno del Camoscio
Un’amara sorpresa ci attendeva:la presenza di neve fino ad un’ora di cammino dalla Grande Alt……….Parte di noi non era equipaggiata per una marcia con la neve……… Comunque tutti si dichiararono disposti a salire egualmente fin lassù……….Spirito di sacrificio o incoscienza?
(Al Col d’Olen) una stufetta, quantunque malridotta e pochi pezzi di legna ci difesero dal freddo
Sulla ancor più traballante corriera che ci avrebbe ricondotti a Mortara ripresero i canti e gli scherzi e nacquero idee per altre gite, per altre spedizioni
Ed ecco i nomi (dei partecipanti): Guglielmo Magnaghi, Giuseppe Saino e figlio Umberto, Camillo Picconi, Giancarlo Marcucci, Francesco Forno, Paolo Farè, Aldo Valdonio, Giovanni Gallo, Ottavio Gatti e fidanzata, Enzo Scognamiglio e figlio Max, Attilio Gandini, Rita Gallina, Carla Amiotti, Giovanna Omodeo, Marisa Santagostino, Giulio Casalone e figlie Bruna e Lillina, Dorina Bacchella e figlio Francesco, Riccardo Amiotti
E’ proprio in occasione di questa gita che nasce l’idea di acquistare la Grande Alt, alberghetto del sig. Rimella di Alagna e di adibirla a rifugio (non dimentichiamo che il mese successivo il CAI di Vigevano avrebbe inaugurato il suo rifugio al Col d’Olen e Mortara non voleva essere da meno)
Nel 1947 il progetto si realizza. E’ l’intraprendente e sportivo avvocato Magnaghi a promuovere l’acquisto della baita. La Grande Alt diventa Rifugio città di Mortara.
* Verbale dell’assemblea della sezione che ha deliberato l’acquisto della Grande Alt
La spesa viene suddivisa tra diversi soci, che acquistano azioni da 25000 lire l’una.
I soci finanziatori rinunceranno poi generosamente ai loro crediti verso la sezione ed il rifugio diventerà proprietà di quest’ultima.
Nel 1949 il CAI di Mortara organizza un’importante manifestazione con una mostra della montagna nel Palazzo Lateranense, proiezioni in Municipio e al cinema Palestra e cori della montagna.
Nel 1954 la sezione riesce ad organizzare a Mortara un convegno di ben 40 guide alpine da tutta l’alta Italia; vi sono tra loro nomi illustri.
Da “La Provincia Pavese” 18 maggio 1954
…. le loro giacche di fustagno, i calzoni di velluto sbiaditi, le classiche barbette alpine bastavano a determinare l’ambiente anche in mezzo agli impermeabili dai baveri alzati dei partecipanti locali
Il convegno….. è proseguito con la visita a varie istituzioni cittadine, tra cui scuole ed alcuni stabilimenti .Breve capatina in seguito a Cilavegna, ospiti di un noto liquorificio che ha offerto loro tre bottiglie pro capite (si sa che gli alpini sono ottimi bevitori)
Essi sono tornati ai loro monti, alle loro valli con un ricordo di Mortara, concretatosi in tre chili di riso, una scatola di biscotti di una nota ditta locale e colle loro tre bottiglie, ma soprattutto col ricordo della cordiale accoglienza degli uomini della pianura……..
Oggi la Sede del CAI si trova presso un monumento storico di Mortara nel edificio del “ex peso pubblico”